Google rinvia il lancio di Gemini, la sua risposta al GPT-4

Sembra che dovremo attendere ancora un po’ prima di poter vedere Gemelliil prossimo modello di intelligenza artificiale di Google che mira a competere con il GPT-4. Secondo L’informazioneMountain View ha rinviato una serie di eventi previsti per questa settimana in cui la tecnologia sarebbe stata lanciata pubblicamente.

Google aveva previsto di presentare Gemini a Washington, New York e in California. Tuttavia, secondo quanto riferito, la società ha optato per di ritardarle fino al gennaio 2024 per risolvere alcuni problemi tecnici.

Vale la pena ricordare che finora non si sapeva che Google avesse intenzione di presentare la sua IA di nuova generazione questa settimana. C’è una spiegazione per questo: gli eventi avrebbero avuto lo scopo di mostrare le capacità e le caratteristiche di Gemini a politici e legislatori statunitensi.

Non è una coincidenza, visto che alla fine di ottobre il presidente Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per garantire lo “sviluppo e l’uso sicuro e affidabile” dell’intelligenza artificiale. L’ordine esecutivo obbliga le aziende che sviluppano modelli di intelligenza artificiale a essere più trasparenti su come operanoe stabilisce linee guida per la sicurezza, come l’uso del watermarking e di metodi simili per identificare i contenuti generati sinteticamente.

Google avrebbe bisogno di più tempo per lavorare su Gemini

Nel caso di Gemini, Google avrebbe scelto di dedicargli qualche settimana di lavoro in più. L’azienda di Mountain View spera che il nuovo modello venga presentato fin dalla sua prima versione come un’alternativa che eguagliare o migliorare le capacità del GPT-4. Uno dei punti chiave per raggiungere questo obiettivo è il supporto nativo per più lingue. Ed è qui che si suppone risieda il problema più importante.

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Secondo le fonti di L’informazioneGoogle ha rilevato che Gemini non elaborava correttamente i comandi inseriti se non digitati in inglese.. Non si tratta certo di un problema di poco conto.

Google ha fornito pochissimi dettagli su Gemini e sulle sue capacità. L’azienda ha annunciato il suo sviluppo all’evento I/O 2023, da parte di Google DeepMind, il risultato della fusione tra Google Brain e DeepMind. L’unica cosa che i californiani hanno menzionato a questo proposito è che si tratta di un modello di IA multimodale di nuova generazione.

L’esistenza di Gemini è alquanto curiosa, se si considera che Google possiede già PaLM 2, anch’esso annunciato all’I/O 2023. In effetti, è questo modello che alimenta Bard, il chatbot che compete con ChatGPT. Tuttavia, è stato applicato anche in altri campi, come ad esempio in medicina attraverso Med-PaLM 2.

Si ipotizza che, come nel caso di PaLM 2., il modello sia stato applicato anche in altri campi, Google offrirà Gemini agli sviluppatori in versioni di dimensioni diverse. Tuttavia, non è ancora noto come intenda integrarlo con i suoi prodotti o servizi esistenti.

Se il lancio dell’intelligenza artificiale di nuova generazione di Google è stato davvero rinviato all’inizio del prossimo anno, dovremo avere pazienza. Con il crescente controllo sui metodi di addestramento e le salvaguardie messe in atto per prevenire la disinformazione, la tossicità e i pregiudizi, è ragionevole pensare che l’intelligenza artificiale di Mountain View sia in grado di gestire le proprie risorse. vogliono non lasciare nulla al caso con Gemini. Terremo d’occhio gli ulteriori sviluppi.

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Antonio
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Antonio

Ciao, mi chiamo Antonio. Sono uno scrittore di DFO Media e la mia passione è esplorare l'intersezione tra sport e tecnologia. Attraverso i miei scritti, svelo le innovazioni che stanno plasmando il futuro dello sport.

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