Carlos Alcaraz vince gli US Open e diventa il più giovane numero 1 della storia

In quattro set, Alcaraz ha sconfitto Casper Ruud in finale e ha vinto il premio di doppio. Si tratta del primo Grande Slam per lo spagnolo.

© GettyCarlos Alcaraz, il nuovo N°1.

All’Arthur Ashe Stadium, con il tetto chiuso a causa delle piogge, Carlos Alcaraz (4°) ha vinto per 6-4, 2-6, 7-6 (1), 6-3 contro Casper Ruud (7°) e ha conquistato il titolo in US Open. E, ciliegina sulla torta, da lunedì sarà in testa alla classifica.

Cinque tenniste sono arrivate a Flushing Meadows con la possibilità di concludere lunedì prossimo come leader del Classifiche ATP e sono stati i due giocatori più giovani a contendersi questa possibilità. Con il titolo e la classifica n. 1 in palio, Ruud e Alcaraz ha tenuto una mostra dopo due lunghe settimane.

Un break nel terzo gioco è stato sufficiente allo spagnolo per portarsi in vantaggio 6-4 nel primo set della finale. Tuttavia, il norvegese ha dimostrato di essere attivo e, con due break consecutivi alla fine del secondo set, ha pareggiato la partita sul 6-2.

Anche il terzo set è andato a Alcarazma Ruud ha premuto quando era in vantaggio per 6-5 e aveva due possibilità di conquistare il set. Tuttavia, il giocatore di Murcia ha resistito per vincere 7-1 nel tie break. Con lo slancio di quella piccola vittoria, ha fatto il break nel sesto gioco del quarto set e ha finito per festeggiare con un 6-3.

In questo modo, Alcaraznella prima finale importante della sua storia, ha vinto la sua prima Grande Slam con questo US Open e sarà anche il n. 1 nella classifica del Classifiche ATP a partire da lunedì. Lo spagnolo è il più giovane della storia ad aver raggiunto questa posizione, a 19 anni e 130 giorni, superando Lleyton Hewittche lo ha fatto nel 2001.

LEGGI  Diego Alonso cambierà: gli 11 dell'Uruguay che affronteranno il Portogallo nella seconda partita del Mondiale
Vittoria
WRITTEN BY

Vittoria

Ciao, sono Vittoria. Sono una redattrice di DFO Media, dove mi immergo nel mondo dello sport, decifrando le tendenze e condividendo le storie che ci sono dietro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *